MIMOSA
- ceciliatanghetti
- 17 nov 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 22 nov 2021
Acacia dealbata
(Sinonimo: Acacia decurrens var. dealbata)
Nel febbraio del 1951 Albert Camus, affetto da tubercolosi, si trasferì a Cabris, vicino a Grasse. Dalla casa di cura scorgeva la collina del Tanneron: "Li ho portati a Tanneron
" scrive all'amica Maria Casarès, "dall'altro lato dei Maures, in un giorno di gran vento e puro sole. La strada avanza in pieno cielo in mezzo a un immenso panorama e a pendii crollanti sotto le mimose. Sono rientrato con macchie gialle che mi ballavano davanti agli occhi e un gran turbinio di luce dentro." La mimosa è uno dei primi fiori che colora le timide giornate primaverili, molto diffusa in parecchi giardini, si tende a credere che sia una pianta autoctona e invece fu scoperta da James Cook nel 1788, che, affascinato, ne avrebbe portato qualche rametto fiorito da uno dei suoi viaggi in Australia e Nuova Zelanda.
Nel 1799, mentre Napoleone si trovava in Egitto, Giuseppina di Beauharnais acquistò il castello di Malmaison. Decise di rifare il parco in stile inglese e chiamò lo scozzese Thomas Blaikie, Alexander Howatson, il botanico Ventenat, e il francese André Dupont; fu proprio quest'ultimo che suggerirì a Giuseppina di creare il giardino delle rose, facendola appassionare alle più rare provenienti da tutto il mondo. Il giardino era così raffinato che divenne in breve tempo celebre, con le sue 197 specie di rose diverse, tanto che diversi aristocratici e nobili cercarono di contribuire alla sua magnificenza regalandole specie rare. Lo stesso Napoleone, appoggiò la passione della moglie facendo portare appositamente in Francia diverse piante dai luoghi ove si trovò a guerreggiare. Nicolas Baudin regalò a Giuseppina proprio delle rarissime mimose per arricchire il suo giardino e i francesi poterono scoprire per la prima volta e meravigliarsi davanti a quegli strani alberi dai delicati fiori a palline.
Ma furono gli inglesi, a creare la "moda": dopo averla scoperta passeggiando in Hyde Park e nel suo meraviglioso Cristal Palace, in tutti i giardini stile "French Riviera" degli aristocratici inglesi comparve da protagonista: pare amassero molto quell'albero dai fiori così allegri e dal profumo che ricordava loro il biancospino e l'eliotropo. Ma non solo, gli aristocratici inglesi chiesero di piantare l'albero in Costa Azzurra dove venivano a trascorrere l'inverno. La richiesta fu così insistente che i sindaci del litorale ordinarono di ornare boulevards e avenues di Cannes, Antibes e Mentone di mimose. Creata la richiesta arriva il commercio. I 90 ettari del massiccio del Tanneron si ricoprirono di mimose: oggigiorno le mimose selvatiche si alternano alle varietà coltivate in quello che è chiamato «il più grande bosco di mimose d’Europa». Passeggiare da boulevard Paul Tarascon a Var, in febbraio e marzo, circondati da mimose in fiore, è un'esperienza impagabile. Nasce sempre in quel periodo la professione di "mimosiere": professionisti che creano nuove varietà di mimosa con qualità migliori. Ma è valso per la mimosa quello che vale per la moda: come ogni moda passa. Rimane solo a ricordare i suoi antichi fasti la festa della città di Mandelieu-la-Napoule e la sua associazione con la festa delle donne. In profumeria la mimosa viene utilizzata tardi in quanto con l'idrodistillazione non si riesce a ottenerne il profumo: bisognerà aspettare gli anni '90 e i metodi di estrazione legati a solventi volatili ed aspettare che L'artisan parfumeur la inserisca nel suo "Mimosa pour moi" e Givenchy nel suo "Amarige" per godere ancora un po' di quel profumo misterioso e avvolgente che tanto aveva conquistato gli inglesi.
FONTI:
Alber Camus e Maria Casarès, Correspondance, Gallimard, 2018
Bechtel, Edwin de Turk. 1949, reprinted 2010. "Our Rose Varieties and their Malmaison Heritage". The OGR and Shrub Journal, The American Rose Society.
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